Mamma tigre o mamma chioccia: tu che mamma sei?
Scritto da Elisabetta Pieragostini
In una chiacchierata tra amiche mi è stato chiesto che mamma sono, se tigre o chioccia, io non ho risposto ma ci ho pensato e mi sono informata su cosa volesse dire esattamente. Mi faceva pure ridere in realtà questa cosa della mamma tigre.
Non vorrei scatenare le ire di tante mamme, ma… quante se ne inventano?!
Mamma tigre: cosa vuol dire?
La storia della mamma tigre ha però una sua ratio. Dobbiamo la definizione alla scrittrice Amy Chua e al suo libro Il ruggito della mamma tigre, dove pubblica la sua teoria educativa in linea con la cultura cinese. I figli devono eccellere in ogni campo, non devono essere rassicurati tantomeno viziati, devono avere regole rigide e disciplina, niente videogiochi, tv o cellulare. La mamma tigre è colei che esorta i figli al senso del dovere.
Dico la mia. Sono mamme stressate queste, perché sempre in tensione e ansiose per i loro sforzi familiari. Si tratta di un modello autoritario di mamma che trasmette un’educazione rigida e che per rafforzare l’autostima – sua soprattutto evidentemente – esorta i figli a fare sempre di più perché pensa che solo non arrendendosi supereranno gli ostacoli che la vita gli metterà davanti.
Mi fa fatica solo il pensiero di questo sforzo disumano.
Un’educazione eccessiva. Forse l’aspetto positivo è l’attenzione al raggiungimento di risultati eccellenti. Ma per me gli aspetti negativi sono troppi: mancanza di relazioni sociali, ansia e depressione. Diciamo che non vorrei mai essere una mamma tigre, Viola si ribellerebbe anche a lei.
E la mamma chioccia?
La definizione di mamma chioccia probabilmente ci risulta più familiare.
Fare iperprotettivo, una presenza ingombrante, predisposizione a proteggere il figlio da qualsiasi cosa. Anche dagli accidenti che il figlio stesso le manda, non si sa mai.
È una mamma asfissiante che si prende cura dei propri figli quasi oscurandoli. Tale apprensione difficilmente lascia spazio e autonomia di crescita.
Anche questo tipo di mamma ha dei limiti: non lasciare liberi i figli di poter sbagliare imparando da errori, imprevisti e inconvenienti. Ovviamente sono vietati anche i malanni di stagione e gli scivoloni.
No, non mi riconosco nemmeno in questa tipologia; penso di proteggere le mie ragazze il giusto, cerco di dar loro qualche strumento, vestiti caldi contro il freddo e il mare in estate così respirano bene. Matilde, poi, non mi permetterebbe di circondarla, piuttosto scapperebbe.
Riassumendo:
- La mamma tigre è autoritaria e orientata all’eccellenza dei propri figli;
- La mamma chioccia è tenera e non lascia i figli alle loro esperienze.
E io che mamma sono stata e che mamma sono?
Difficile rispondere, però nessuna delle due e allo stesso tempo tutte e due.
Quando Matilde e Viola erano piccole tendevo a essere chioccia nel senso di dare tanto amore e protezione, ma allo stesso tempo non ero gelosa e le ho lasciate anche libere. Non le difendevo dalle coccole di amici e parenti e mi piaceva vederle circondate da affetto. Hanno potuto giocare senza il terrore di “avere il resto” e nessuna Olimpiade le attendeva come promesse dell’atletica.
Oggi, per quanto riguarda la scuola, sono un po’ tigre, perché pretendo e sono autoritaria; infatti mi chiamano sergente. Però davvero non mi riconosco in nessuno dei due schemi.
Mi sento una mamma guida e osservatrice, cerco di lasciare libere le mie figlie di esprimersi cercando di favorire le loro attitudini con la loro autonomia e indipendenza.
Sono una mamma dalle mille sfaccettature, un po’ chioccia perché la protezione verso le mie figlie è innata, ma allo stesso le esorto a impegnarsi e a dare il meglio di loro. Sono una mamma amica in alcuni momenti e genitore in tanti altri dando delle regole da rispettare e dei principi che spero porteranno nei loro cuori.
Soprattutto mi sento una mamma imperfetta che nonostante gli sbagli non molla e riprova ogni volta cercando di fare del suo meglio.
Sono una mamma che non si arrende mai.
Ora, non so quale nome vogliamo dare, io direi mamma consapevole. Ma di cosa? Di sbagliare. Ma anche di amare visceralmente.
Le donne della mia famiglia: mia nonna e mia mamma che mamme sono state e sono?
Mia nonna è stata tendenzialmente una mamma tigre, dai racconti di mia madre, perché era autoritaria, dettava regole rigide da rispettare, pretendeva rispetto e ubbidienza. Non è stata una mamma semplice, tantomeno chioccia o morbida. Per questo mia madre è stata ed è una mamma matura, non tigre, chioccia il giusto perché mi ha protetta ma allo stesso mi ha lasciato sbagliare. Io la definisco mamma gufa, in modo simpatico, ci ridiamo insieme, questo perché dalla sua esperienza e dalla sua predisposizione non sbaglia mai o difficilmente sul giudizio delle persone. Le capisce subito e in questo senso cerca di proteggermi mettendomi in guardia, io spesso mi ribellavo, un po’ anche oggi, per non dargliela vinta, ma tanto ha sempre ragione lei. Mia madre è gufa, questa è una nuova tipologia di madre.
E voi che mamme siete? Ci vediamo allo zoo… Alla prossima!
Scritto da Elisabetta Pieragostini
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