Favole da tutto il mondo: le preferite delle mie ragazze
Scritto da Elisabetta Pieragostini
Ricordate il film di Leonardo Pieraccioni Ti amo in tutte le lingue del mondo? Pensando a quel film mi è venuta in mente una cosa tipo Favole in tutte le lingue del mondo.
Conoscendo la curiosità dei bambini, che penso debba anche essere spesso stimolata verso nuovi orizzonti, ho pensato che a loro piacerebbe tantissimo sapere da dove provengono le loro favole del cuore, e che potrebbe anche essere un bel modo per creare un momento di condivisione nostra con loro, soprattutto ora che dobbiamo trascorrere molto tempo a casa.
Leggendo qua e là ho scoperto che un artista inglese con la testa tra le favole – un po’ come me – ha rilevato la posizione esatta delle favole Disney posizionandole sulla cartina geografica. Possiamo sapere quindi esattamente dove sono state ambientate e sapete cosa è venuto fuori? Che Biancaneve era tedesca, quindi la matrigna chiamava Spiegel il suo amato specchio. Cenerentola invece se ne stava in Francia con i suoi piccoli souris (topolini) che immagino fossero molto contenti di tutto il formaggio francese. Il Re Leone ovviamente è stato ambientato nella savana africana e la Sirenetta se ne stava a prendere il sole ai Caraibi, anche se la sua leggenda ha origini nordiche, pensate che giro.
Ma con chi sono nate le favole?
Le classiche sono state un genere letterario degli antichi latini con Esopo o Fedro, che ancora oggi vengono raccontate ai bambini per addormentarli. Si studiano anche a scuola con le prime versioni di latino o greco, trauma che molti di noi porteranno dietro per tutta la vita.
Ricordiamo ad esempio la volpe e l’uva o la tartaruga, favole di animali divertenti con morale e grandi insegnamenti. Gli animali rappresentano i pregi ed i difetti di noi umani e sono educative per i bambini, oltre che un mezzo bellissimo per poter comunicare con loro con allegria e leggerezza.
La caratteristica di questi testi è proprio che ognuno di essi ha una morale finale da cui trarre importanti insegnamenti di vita.
Ma il mondo delle favole ha ospitato anche i grandi fratelli Grimm con Cappuccetto Rosso, ad esempio, una storia conosciuta dai bambini di tutto il mondo per la sua piccola protagonista che se ne va da sola in giro per il bosco, incontra il lupo e, senza paura, parla con lui, intesse discorsi e che oggi, noi genitori, utilizziamo come monito per i nostri figli. Cappuccetto Rosso oggi è la metafora che viene usata per insegnare ai bambini di stare attenti e di non dare confidenza agli sconosciuti: “Mi raccomando bambini, fate i bravi e non parlate agli estranei”.
Sempre dei fratelli Grimm anche Hansel e Gretel, indimenticabile e intramontabile, nella quale due fratellini vengono abbandonati nel bosco dai genitori, e che spesso i genitori usano per creare quella sorta di timore, quando i bimbi fanno troppi capricci, dell’abbandono. Questo aspetto magari lo affronteremo un’altra volta con più attenzione, perché credo che sia necessaria anche una forte educazione nell’interpretare le favole e nel saperle raccontare senza creare buchi neri o piccoli e grandi traumi che segneranno la crescita dei nostri bimbi, tutti dotati di caratteri e sensibilità diverse.
Le favole preferite delle mie ragazze
Per anni ho creduto che la favola preferita di Matilde fosse Cenerentola. Gliel’ho letta durante tutta la gravidanza accarezzando il pancione, e ho continuato quando era un profumato fagottino e anche quando mi faceva correre ovunque nel periodo dei suoi primi passi. È la mia favola preferita e mi piaceva pensare di avere questo legame speciale con lei.
Poi è cresciuta e mi ha detto che la sua storia del cuore è quella degli Aristogatti, ambientata in Francia.
“Mamma, sono cresciuta e voglio scegliere ciò che mi piace”.
Mamma incarta e porta a casa, come si dice da noi nelle Marche.
Prima o poi mi capaciterà di quanto crescano in fretta?
La mia Matilde, una gattina come Minou che canta, suona il piano come Bizet e dipinge come Matisse.
Basta, fatemi scendere e portatemi indietro.
La mia seconda figlia, Viola, una peperina di 9 anni che in questo momento è tutta un friccicore e un innamoramento, nemmeno mi ha dato soddisfazione, e il mio tentativo di condividere l’amore per Cenerentola è svanito anche con lei.
La sua favola preferita è La bella addormentata nel bosco.
Le ho chiesto perché e mi ha risposto che le piace Aurora e si rivede in lei e nel suo amore con Fabio.
Fabio??? “Il mio fidanzato. Io e Fabio ci amiamo, mamma!”
Rianimatemi.
Ti prometto sogni belli: le mie favole che stanno per vedere la luce
Sperando che non si tratti di un abbaglio, eh.
Ti prometto sogni belli è il libro che raccoglie le mie prime favole. Un altro mondo di favole scritte in italiano, da me, da una semplice mamma come tante che ama i bambini, le favole e la scrittura.
Il libro uscirà a settimane, tenetevi pronti per i regali di Natale, mi raccomando.
Penso che sarà un libro molto carino e divertente. I disegni sono stati fatti da Matilde, la mia Matisse, e potete divertirvi con i vostri bambini con diverse attività interattive.
Di libri ce ne sono tanti, è vero, ma ognuno racconta una storia di cuore e di pancia, di vita vissuta, di esperienze e altalene di emozioni sulle quali saliamo e scendiamo nelle diverse fasi della nostra vita.
Ti prometto sogni belli per me rappresenta tutto questo. Una via d’uscita ma anche un trampolino, un ascensore o forse una scala verso la Via Lattea, chissà.
E le favole preferite dei vostri piccoli e grandi bimbi quali sono?
Raccontatemi un po’ di voi.
Alla prossima storia.
Scritto da Elisabetta Pieragostini
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