Sono anni che seguo il format di Elle Active dedicato alle donne e ogni anno mi sono sempre entusiasmata e sono tornata a casa portandomi qualcosa di diverso ma soprattutto la speranza di potercela fare. Quest’anno, quando la mia pr e amica Paola Greggio mi ha detto “Parteciperai come motivatrice a Elle Active e non più come ascoltatrice”, ho fatto i salti di gioia come una bambina piccola che riceve il regalo il giorno del suo compleanno. Cioè, ero felice ma anche ansiosa e agitata, naturalmente. Era un passo importante come donna e come imprenditrice.
La mia testa ha iniziato a girare più o meno così. Devo pensare al titolo, alla presentazione e a cosa dire perché questa volta sono io a dover tenere la masterclass e quello che più mi interessa è arrivare alle persone e lasciare una traccia che possano portare nella loro vita di tutti i giorni, ma soprattutto voglio dare a queste donne la forza di credere in sé stesse e di seguire le proprie passioni. Insomma, come da copione mi arrovellavo sui miei pensieri.
Dopo girovagamenti mentali vari ho deciso di essere semplicemente me stessa e di raccontare la mia storia e il tipo di leadership che ho scelto di portare in azienda, perché di leadership di genere dovevo parlare, senza strafare ma provando ad arrivare a quelle donne con sincerità e spontaneità.
Volevo rappresentare ciò che avrei voluto sempre ascoltare. Che penso sia uno dei progetti più ambiziosi.
Leadership di genere: la visione umano-centrica di un’impresa al femminile
Il titolo l’avevo trovato: “Leadership di genere? La visione umano-centrica di un’impresa al femminile”. Titolo impegnativo ma stimolante, soprattutto per chi come me si sta dando da fare in termini di parità di genere e di dignità alle donne e al lavoro che esse svolgono.
Preparo la presentazione pensando alla mia storia, solo immagini e parole chiave per essere libera di raccontare una storia, una storia vera, quella della mia vita. So di essere in debito con la vita perché mi sta dando la possibilità di raccontare e raccontarmi, di essere un modello, un esempio positivo per altre donne. Nel mio piccolo posso portare messaggi positivi e questo è meraviglioso perché sono libera di scegliere.
Durante il viaggio per Milano parlo tanto con la mia accompagnatrice, facendole anche una “testa tanta” sulla riuscita dell’intervento, tanto che alla fine mi dice: “Mamma, stai tranquilla, non è un esame, è la tua storia quindi saprai benissimo raccontarla ma soprattutto dare un messaggio positivo.” Lei sa sempre cosa dire ed è maturata tanto, la mia piccola grande Matilde. Sono contenta di averla al mio fianco visto che la forza mi è stata data anche dalle mie figlie.
Il momento di Elle Active è arrivato
La Cattolica di Milano ha sempre il suo fascino e il suo perché, il 5 novembre per Elle Active si veste di rosso ed è ancora più bella. Cammino sopra il tappeto come se fossi al red carpet, con il banner dietro a farmi scattare foto, una sensazione piacevole, da diva per un momento, una diva che sfoggia il suo sapere, la sua cultura.
L’aula è piena di gente, di donne di tutte le età che sono lì per ascoltarmi, sulle sedie ci sono le copie del mio secondo romanzo Sottovoce sul cuore, un dono il mio per tutte quelle che sono lì ad ascoltarmi. La giornalista che mi intervista è pronta, il video anche e io parto a raccontare la mia storia e la leadership gentile che ha cambiato radicalmente la mia azienda.
Parto da una breve presentazione della mia azienda e poi mi soffermo sulle tappe del mio percorso lavorativo iniziando dall’inadeguatezza in un settore tipicamente maschile e in un’azienda in cui maschile era anche l’impronta di conduzione, tanto da sentire l’esigenza di esprimere me stessa in altri ambiti, scrivere romanzi, impegnarmi nel sociale. Quando sono arrivata a essere Amministratrice Delegata dell’azienda ho superato il senso di inadeguatezza e ho trovato il coraggio di scegliere un modello di leadership diverso, puntando su di me come persona, perché, come dice Sheryl Sandberg, Chief Operating Officer di Facebook, “La leadership non è maschile né femminile. È basata su chi sei e su come conduci te stesso.“
Nel mio ruolo ho preso diverse decisioni e fatto diverse cose che hanno incontrato ostacoli in azienda e scetticismo a volte anche nella mia famiglia, ma sono andata avanti con coraggio e cura verso le persone che ne fanno parte. La mia leadership umano-centrica è fatta da questi “ingredienti”:
- Empowerement;
- Dare responsabilità agli altri, delegare e incoraggiare i membri del mio team a prendere iniziative e a sviluppare le proprie capacità;
- Inclusione e pari opportunità, le organizzazioni devono essere inclusive e rispecchiare la diversità della società in cui operano.
La certificazione sulla parità di genere
La certificazione 125, fra tutte quelle che ho voluto ottenere per la mia azienda, Dami srl, è forse quella a cui tengo di più, perché parla di uguaglianza e sottolinea le diversità che ci rendono unici ma uguali.
La mia leadership non può prescindere dai valori inviolabili di parità e uguaglianza. Ogni collaboratore in azienda deve poter venire ogni giorno a lavorare sapendo di essere considerato importante come essere umano e non discriminato per il suo genere e la sua vita privata.
Ho portato a Elle Active i miei valori umani e aziendali
- Comunicazione aperta e onesta, come base della leadership efficace, una comunicazione che incoraggia il dialogo aperto, lo scambio e il feedback costruttivo tra le persone;
- Attenzione al bilanciamento fra lavoro e vita personale, creare politiche aziendali che supportino una maggiore flessibilità lavorativa, ma anche considerare che lavoro e vita privata non sono compartimenti stagni, anzi la dimensione del lavoro può essere una vera e propria “palestra” per allenarsi a sviluppare competenze e affrontare problemi che possono renderci più abili e più forti nell’affrontare le dinamiche complesse della vita personale e familiare;
- Formazione per me e per i miei collaboratori, come strumento prezioso di crescita personale e professionale, non solo tecnica ma esperienziale. Io credo molto nella formazione e nella formazione fatta in gruppo, una formazione che stimola la crescita personale e la consapevolezza, che è utile per la crescita e il miglioramento delle persone e quindi dell’azienda. La formazione è uno strumento potente che aiuta le persone ad affrontare i cambiamenti.
Questa è la società del cambiamento. Il mio modo di essere leader parte dal cuore: cura e coraggio sono i miei mantra ed entrambe le parole vengono da cor, cuore. La radice indoeuropea della parola cuore ha significati diversi: vibrare, giocare, saltare, scuotere. Azioni diverse ma accomunate tutte da un cambiamento di stato, dal movimento, dall’attivazione.
In conclusione…
La mia esperienza a Elle Active si conclude tornando al titolo del mio intervento e parlando di leadership di genere. Più che di leadership al femminile ha senso parlare di integrare il “femminile” nella leadership, indipendentemente da chi la esercita: il Femminile sta simbolicamente per accoglienza, apertura, adattamento, cura, empatia, intelligenza emotiva, ecc. Certo, le problematiche dell’impresa richiedono razionalità, ma la razionalità da sola rischia di tradursi in rigore, rigidità e difficoltà a uscire dallo schema, se non è accompagnata e integrata con l’emotività, con il “sentire”, che è partecipazione e coinvolgimento.
La leadership di cui oggi c’è bisogno è quella che sa mettere il focus sulle persone – indipendentemente dal genere – che sa guardare oltre il genere, per riconoscere e valorizzare le caratteristiche, le competenze e le esperienze di cui le persone sono portatrici.
Finito tutto ringrazio la mia pr e amica Paola Greggio e mia figlia Matilde che, oltre ad aver disegnato la copertina del mio secondo romanzo, mi sopporta e supporta.
Parte un applauso caloroso ed emozionante, ma la cosa più bella è stata quando le ascoltatrici presenti si sono avvicinate per ringraziarmi e chiedermi consigli o confrontarsi, mentre autografavo e dedicavo i libri.
Elle Active mi ha riempito il cuore, è stata un’esperienza che ha aggiunto qualcosa alla mia vita. Ora la mia visione in azienda è ancora più ricca. Chissà quante cose ne verranno fuori.
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