La mia azienda Dami srl è una tra quelle che hanno deciso di certificarsi nell’anno 2022, appena presentatasi l’opportunità, e questo mi rende fiera e orgogliosa perché è un tema di forte attualità e sempre più importante.
Perché ho deciso di prendere la Certificazione sulla parità di genere?
Desideravo fortemente abbattere gli stereotipi del mio settore, il mondo della moda, precisamente il calzaturiero, che è un ambiente maschile e maschilista sotto tanti punti di vista. Quando ne sono venuta a conoscenza, ho approfondito tematiche e burocrazia, mi sono informata in cosa consistesse certificarsi, dato che ne abbiamo altre, e ho capito subito che questa certificazione sarebbe stata diversa. Innanzitutto, è una certificazione nuova, che va oltre quelle standard, non è una semplice certificazione da bollino ma è un vero e proprio cambio culturale. La mia azienda, inoltre, avendo una leadership al femminile, non poteva non certificarsi, anche perché la mia leadership si concretizza nel portare avanti delle cause che tutelino tutti i generi, a prescindere dal sesso, e ad eliminare quelle discriminazioni ancora radicate per offrire un modello virtuoso da seguire.
Certificazione UNIPDR 125
Gli obiettivi della certificazione sulla parità di genere, UNIPDR 125, questo è il suo nome tecnico, sono quelli di dare a tutti i generi le stesse possibilità di carriera, senza discriminazione di sesso, la stessa equità retributiva a parità di livello e le stesse garanzie in termini di congedi parentali.
Altro aspetto importante di questa certificazione è la prevenzione e la tutela nei casi di eventuali molestie all’interno del luogo di lavoro ma anche al di fuori.
Invito tutte le aziende a seguire questo percorso che potrebbe portare a un vero e proprio cambiamento, tanto atteso e importante per far in modo che non esistano più disparità e violenze di genere.
Buoni motivi per certificarsi
- È importante promuovere la diversità di genere e l’inclusione all’interno di un’azienda, garantendo gli stessi diritti a tutti e creando un team di lavoro più proficuo e innovativo;
- Valorizzare i talenti all’interno dell’azienda, soprattutto quelli femminili che non vengono considerati o ritenuti non capaci. Questo è successo anche nella mia azienda dove non sono stata considerata all’altezza ma rispettata per essere la figlia di. Un rispetto che non porta da nessuna parte, la non valorizzazione potrebbe creare effetti contrari. Io da etichettata e sbagliata ho trovato il coraggio di reagire e oggi la mia leadership femminile mi sta dando ottimi risultati e soddisfazioni sotto tutti i punti di vista. Valorizzo i talenti di tutte le età e generi e l’azienda lavora meglio e io vengo riconosciuta nel mio ruolo. Una donna sa guidare un’azienda come un uomo, importanti sono le scelte che deve prendere e formare un gruppo di persone che sposano la stessa causa e che abbiano gli stessi valori;
- Realizzare politiche di genere e creare un piano welfare pensato per tutti i generi, un piano formativo inclusivo di uomini e donne con tematiche di sensibilizzazione all’argomento. Il supporto psicologico in azienda è sicuramente una delle prime iniziative da mettere in atto per creare un ambiente di lavoro inclusivo e al supporto della crescita professionale di tutti;
- Dare importanza alle aziende all’interno della comunità sociale, perché promuovendo la diversità di genere e la sua valorizzazione possono influenzare positivamente la società in cui viviamo. Ad esempio, con la mia azienda abbiamo fatto e faremo incontri culturali e di scambi sul tema per portare il nostro contributo al cambiamento. Se tutti noi facessimo qualcosa la società sarebbe meno ignorante e migliore. Dobbiamo supportare le donne alla denuncia delle violenze all’interno dell’ambiente di lavoro, oltre che fuori, per evitare i troppi femminicidi, oltre 100 nell’anno 2023.
Obiettivi per la parità di genere
Dobbiamo impegnarci tutti per avere un futuro diverso, per garantire ai giovani una società diversa, più inclusiva, meno discriminatoria, meno sessista e soprattutto vera. Le aziende devono darsi dei chiari obiettivi per promuovere la parità di genere, includendo l’aumento della rappresentanza femminile nelle posizioni di leadership, creando programmi di crescita professionale per tutti, soprattutto per le donne e implementando politiche di parità salariale. Le aziende poi hanno il compito, una volta ottenuta la certificazione ed essersi date degli obiettivi, di monitorare e misurare i progressi verso il raggiungimento degli stessi attraverso i cosiddetti KPI, indicatori di performance che la stessa PDR 125 ci mette a disposizione.
Questa certificazione rappresenta un passo importante nel processo di miglioramento continuo e la mia azienda oggi è pronta a guidare un vero e proprio cambiamento di genere all’interno del mio settore grazie all’impegno che ci sto mettendo e ai continui approfondimenti in materia. Sto “lottando” in prima persona per avere un ambiente di lavoro diverso e innovativo, anche secondo l’obiettivo n. 5 dell’Agenda 2030, perché credo in certi valori e in certi principi, essendo io un caso vivente di discriminazione nel lavoro. Ed è per questo che tra poco uscirà un mio libro sul tema della certificazione della parità di genere, come certificarsi, perché e soprattutto cos’è la parità di genere per diverse persone che sono state intervistate e hanno apportato il loro contributo.
Dobbiamo contaminarci positivamente e io sto facendo la mia parte. Non vedo l’ora di farvelo avere perché è un libro per tutti, non solo per le aziende che si vogliono certificare, ma per tutti coloro che vogliono cambiare la società in cui viviamo attraverso una nuova cultura. Con il mio libro voglio formare le persone sul tema, rieducarle sotto certi argomenti per evitare tutto lo scempio che sta succedendo all’esterno. Ci saranno altre novità al riguardo e resto a disposizione per approfondimenti o consulenze per ottenere la certificazione PDR 125.
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