La strega Beth e l’incantesimo di Halloween
Scritto da Elisabetta Pieragostini
C’era una volta in un luogo lontano un castello incantato abitato da fate, gnomi, maghi e folletti. Queste creature, ogni anno, la sera del 31 ottobre si trasformano in piccoli mostri e si preparano per la festa più importante e tenebrosa dell’anno: Halloween.
Ecco che ci stiamo avvicinando al fatidico giorno, dove tutto prende forma: il castello diventa scuro e tetro, addobbato con ragni e pipistrelli che scendono dai soffitti, mentre le zucche sulle finestre dei davanzali illuminano con luce fioca il castello avvolto nelle tenebre.
Gli abitanti erano riuniti nella sala ad aspettare gli ospiti, intanto chiacchieravano dei loro soffici abiti di ragnatela e delle setose ali di pipistrello che indossavano pavoneggiandosi. A un tratto ecco arrivare strega Beth che con una mano trascinava un sacco e con l’altra uno scheletro, con cui era intenta a litigare perché voleva sapere cosa ci fosse nel suo sacco. Così lei, stanca e arrabbiata, lo chiude nell’armadio. Poi si sistema come nulla fosse e saluta tutti:
“Buonasera amici, scusate il piccolo contrattempo, eccomi come sempre con il premio più dolce e mostruoso che ci sia.“
Apre il sacco e mette sul tavolo tantissimi dolci spaventosi e zuccherosi che rappresentavano il premio, come ogni anno, del vincitore della maschera più bella. Tutto era pronto, mancavano solo i fantasmi che non tardarono ad arrivare. Appena strega Beth li vide non poté cucirsi quella bocca e subito disse:
“Era ora, finalmente vi siete degnati di arrivare, stavamo per iniziare senza di voi, che poi tra l’altro neanche vi vedete, tanto siete fantasmi“, e scoppiò a ridere.
“Strega Beth sei sempre la solita vecchia scorbutica, passano gli anni ma tu non cambi mai, vuoi vincere a tutti i costi e come sempre provi a barare“, rispose Formaggino, il capo dei fantasmi.
“Senti un po’ Formaggino, com’è che ti dicevano i bambini? Ah, ecco sì, Formaggino ti spalmiamo sul panino. Se non la smetti subito ti ci spalmo io su un buon panino.“
La discussione continuò fino all’arrivo del padrone del castello, Jack, il gatto nero.
“Basta con questa confusione, smettetela tutti, è il momento di iniziare la festa di Halloween. Via alla musica e alle danze, cari amici.”
Così la festa ebbe inizio e tutti si misero a ballare e a cantare.
A un tratto suonò però il campanello del castello, chi poteva mai essere? Tutti si diressero silenziosi verso la porta, aprirono e trovarono dei bambini che in coro urlarono: “Dolcetto o scherzetto?“
Gli abitanti del castello si guardano tra loro, avevano un’idea. Jack, il gatto nero, prese la parola: “Bambini, ma che belle maschere avete, originali, tutti ben truccati. Vi va di entrare nel mio castello a giocare e ballare? Stiamo facendo una gara per la maschera più bella, se vincerete i dolci saranno vostri, altrimenti vi faremo lo scherzetto.”
I bambini tra l’incredulo, lo spaventato e la curiosità, accettarono ed entrarono un po’ guardinghi. Una volta dentro, si misero a cantare e ballare con gli abitanti della casa e fu una grandissima festa.
Ecco scendere lo scheletro, che nel frattempo era uscito dall’armadio, prendere il microfono: “Amici, quest’anno sarò io a proclamare il vincitore, anzi i vincitori, perché cari mostri e bambini vince, o meglio, vincono il premio della gara della bruttezza e dell’horror i bambini venuti da lontano.“
Tutti applaudirono, tranne strega Beth, che voleva essere la regina di Halloween. Mentre i vincitori felici ritiravano il loro premio la strega prese la zucca e la ruppe sulla testa dello scheletro, nonostante Jack chiese lei di aspettare. Ma Beth non ascoltò e, appena la zucca si spaccò, tutto tornò come prima.
L’incantesimo era finito, il castello ritornò incantato e fate, maghi, folletti la riempivano con allegria e colore. I bambini rientrarono nelle loro case con i cestini pieni di dolcetti sorridendo per la strepitosa festa di Halloween che avevano appena trascorso.
Buon Halloween a tutti i bambini, grandi e piccini!
Scritto da Elisabetta Pieragostini
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