Preadolescenza: 10 cose di (stra)ordinaria follia

Nov 24, 2021 | Storie di famiglia, Ultime novità | 0 commenti

Preadolescenza: 10 cose di (stra)ordinaria follia

Scritto da Elisabetta Pieragostini

24 Novembre 2021

Qualcuno mi aiuti, ho la prima figlia, Matilde, in quel buco nero, tunnel spazio temporale inaccessibile, conosciuto come preadolescenza.

In pratica: scontrosità, voglia di isolarsi, mutismi, sbalzi d’umore, i primi amori, le prime delusioni e chi più ne ha più ne metta.

Questo periodo l’ho sempre vissuto con una certa ansia, ricordando la mia di preadolescenza, dato che non sono stata certo tenera e facile da gestire. Quindi, se il detto marchigiano di mio nonno “Le querce non fanno le arance”, Matilde non sarà affatto tenera con me, e io sono terrorizzata ad affrontarlo.

Perché? Semplice: è un cambiamento che comprende scontri e incomprensioni, e non credo di essere pronta, forse non lo sarò mai. Quindi mi preparo convertendo la mia energia negativa in positiva dalla mia pranoterapista, lei sì che sa farmi stare bene. 

Ma torniamo a noi.

Cosa cambia nei ragazzi nella preadolescenza?

 

Sicuramente il loro aspetto fisico, la loro mente, i ragionamenti e le loro emozioni, che si ripercuotono sui rapporti familiari. Forse più che altro il loro modo di gestire le emozioni, che diventano sempre più articolate e composite. Sono delle piccole bombe pronte a esplodere.

Ma quali sono le 10 cose di (stra)ordinaria follia che fanno i preadolescenti?

 

  1. Disobbedire sempre ai genitori, e noi poveri “vecchietti” non riusciamo proprio a capire che i nostri figli sono sintonizzati su una nuova fase della vita chiamata preadolescenza. Pianeta Terra chiama pianeta Boooh, chi lo sa;
  2. Allontanarsi dai genitori e chiudersi nelle camere da soli, nessuno intorno, preferiscono la solitudine mettendo una barriera con noi genitori che non dobbiamo in alcun modo tentare di sorpassare, ammesso che non siano loro a sventolare la bandiera bianca. Spesso mettono sulla porta il cartello “Vietato entrare” o “Non disturbare”, ma ci sono anche casi meno zuccherosi;
  3. Provocano continuamente e sfogano su di noi la loro rabbia diventando aggressivi. Consiglio? Fare un corso di meditazione, cari genitori, se non si può fuggire verso il più lontano monastero benedettino;
  4. Arriva lo tsunami… quando noi genitori diciamo dei NO. Loro butteranno giù anche la casa dal nervoso perché hanno sentito un rifiuto alle loro richieste. Si sentono incompresi e soli a lottare contro il mondo brutto e cattivo che non li comprende e che si trova anni luce da loro;
  5. Odiano. Odiano così, un po’ tutto e tutti. Tranne quei pochi che amano alla follia. Nutrono sentimenti estremi, insomma. L’odio che manifestano verso di noi sembrando dei pazzi, urlando, sbattendo porte e dicendocene di ogni può essere isolato sempre grazie al corso di meditazione, per non scoraggiarci più che altro e per uscirne più o meno sani di mente;
  6. “Tu non mi capisci”, tadaaaan! La frase tipica che ci ripetono prima e dopo i pasti, come la pastiglia di gastroprotettore che dovremmo assumere per i prossimi 6-7 anni. E i muri salgono sempre di più mettendo una tale distanza che sembra impossibile da abbattere, o anche solo da aggirare;
  7. Fanno paragoni con i fratelli o le sorelle dicendoci che preferiamo loro o che comprendiamo loro, facendoci sentire sbagliati. Qui sono necessarie tutta la calma e la dolcezza di questo mondo perché l’argomento potrebbe essere delicato. I preadolescenti si sentono sbagliati, troppo o troppo poco, non hanno la misura e la consapevolezza di ciò che sono e di ciò che stanno diventando quindi il paragone è uno strumento intuitivo per prendere le misure. Rassicuriamoli e non giudichiamoli in ogni cosa, soprattutto in negativo. Cerchiamo piuttosto di stimolarli e di incentivarli nelle loro attività e di complimentarci quando fanno qualcosa di bello e positivo;
  8. Infrangono le regole per sentirsi grandi e spavaldi e vantarsi con gli amici. Noi adulti rappresentiamo il sistema e il sistema va quasi sempre abbattuto. Noi siamo quelli retrogradi, che non capiscono, che dettano regole, che rovinano il mondo. La trattativa e la negoziazione quasi sempre sono fallimentari. Proviamo a stimolare dialoghi costruttivi sempre senza giudizio;
  9. Fanno i bulletti per avere la fiducia e la stima dal branco. In questo caso è importante capire se si tratta di un puro atteggiamento un po’ spavaldo che fa parte della natura della situazione o se il comportamento può danneggiare il prossimo attraverso atti di bullismo, discriminazione e prevaricazione. In questo caso è fondamentale affrontare il discorso e trovare soluzioni con esperti di riferimento come gli psicologi e gli psicoterapeuti;
  10. Uso spropositato del cellulare e dei social: vogliono essere tutti influencer, YouTuber e TikToker.

Preadolescenza: non perdiamo le speranze

 

Cari genitori, i nostri figli sono in una fase evolutiva, non ancora grandi ma neanche più bambini. Noi perdiamo le speranze perché pensiamo che la nostra educazione sia andata a farsi benedire. In realtà è solo la fase che stanno vivendo e che abbiamo vissuto tutti. Un momento in cui lo scontro e i silenzi sono anche funzionali a un corretto sviluppo della personalità.

Cerchiamo un dialogo continuo nonostante le loro ore di follia, non cediamo mai per paura ma cerchiamo di essere decisi e sicuri anche se ci etichetteranno come dei cattivi genitori, domani ci ringrazieranno.

Io posso solo consigliare a me stessa in primis di provare a non essere giudicante, a essere comprensiva ma non distratta, a essere assertiva ma non bacchettona. Soprattutto so di voler essere una compagna di viaggio complice e gioiosa ma non un’amica. Io sono la mamma e le amiche sono fuori. Il mio dovere è anche porre limiti laddove penso che possano esserci rischi e pericoli. Poi nessuno è immune a sbagli ed errori, impariamo anche noi a fare i genitori prima di neonati, poi di infanti, di adolescenti e di adulti. E impariamo a calibrare spazi e distanze, slanci e carezze, Si e No, abbracci e silenzi.

In questo periodo difficile di preadolescenza l’ascolto è fondamentale e come diceva Goethe “Parlare è una necessità, saper ascoltare è un’arte”.

In bocca al lupo a tutti.

 

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