Se non fossi stata mamma…
Scritto da Elisabetta Pieragostini
Sono mamma già da un bel po’ di anni, esattamente tredici, e sapevo benissimo che la mia vita sarebbe cambiata. Non parlo solo di notti insonni, pannolini da cambiare, ninne nanne da cantare o di disertare gli aperitivi dicendo di no agli amici. Mi riferisco al lavoro, alla mia persona. Mi sono adattata al lavoro nell’azienda di famiglia per poter essere prima di tutto madre, poi donna che scende a compromessi.
Se non fossi stata madre oggi sarei diverse persone, a seconda dei periodi della mia vita.
Ne sono sicura.
Cosa sarei stata?
Da piccola mi vedevo come una venditrice, avrei voluto aprire un negozio di abbigliamento, mi piaceva vendere e stare a contatto con le persone.
Poi avrei voluto fare la maestra perché ho sempre amato i bambini, volevo trasmettere loro il mio sapere e il mio vissuto.
All’inizio della scuola superiore sarei voluta essere una psicologa criminale che si reca nei carceri minorili per aiutare i ragazzi che avevano bisogno e con delle storie particolari alle spalle. Ero decisa, mi sarei iscritta all’università e fatto tutti gli studi necessari per diventarlo, fino a quando incontro una psicologa casualmente che infrange il mio sogno dicendomi che lei l’aveva fatto e poi aveva smesso perché è una vita pericolosa e non puoi avere figli.
Mi sono lasciata influenzare perché diventare mamma l’ho sempre desiderato, quindi ho interrotto l’altro sogno, quello lavorativo che riguardava solo e soltanto me.
E oggi cosa penso?
Oggi, dopo gli studi fatti, sono sicura che sarei diventata una giornalista, un’attivista che difende i diritti delle donne e dei bambini. Avrei scritto articoli, libri, rilasciato interviste, difendendo e battendomi per ciò che è giusto.
Sarei stata una donna combattente per chi è più debole, in questo mondo spesso maschilista fatto di violenze e soprusi contro donne e bambini.
Cosa sono oggi e cosa ho scelto?
Di essere mamma e di essere me stessa, infatti sono riuscita a mettere nel mio lavoro le mie passioni, come la formazione alle persone, la valorizzazione delle donne in azienda nonostante lavori in un settore prettamente maschile, far sentire la mia voce.
Ho cercato di pensare a me stessa e conciliare lavoro e persona, attraverso il miglioramento continuo di me stessa, grazie a dei percorsi mirati.
Quindi oggi se non fossi mamma, ma non lo vorrei perché sono felicissima di esserlo, sarei esattamente quello che sono ora: direttrice di un’azienda, blogger e autrice di libri.
Ho fatto di quello che volevo fare, le mie passioni le porto avanti parallelamente con piacere, soddisfazione e tanta passione.
Ho pubblicato il mio primo romanzo e già scritto il secondo, nel mio blog parlo di donne, bambini e di tutto ciò che mi passa per la mente; in azienda lascio la mia impronta puntando sulla comunicazione, sostenibilità e innovazione tecnologica.
Parlo di donne e prevenzione, ma anche violenza contro le donne.
Mi sono occupata per un periodo di bambini aiutando il comune del mio paese a gestire una scuola paritaria dell’infanzia, mi sono battuta per i loro diritti, arrivando a denunciare me stessa, ovvero la scuola.
Quello che sognavo…
Quello che sognavo lo sto mettendo in pratica sotto altre forme, ho scritto anche un libro di favole per bambini, insomma mai rinunciare a ciò a che avremmo voluto essere.
Questo è ciò che sono oggi e mi piaccio, non so se la passione per la scrittura diventerà mai un lavoro ma è qualcosa in cui voglio credere. È un percorso che voglio condividere con voi perché attraverso la mia esperienza voi possiate avere fiducia in voi stessi e possiate crederci insieme a me.
Eliminate il superfluo, concentratevi su ciò che volete e non rinunciate mai ai vostri sogni, non è vero che se siete donne o mamme avete limiti, non è vero che quello che desideravate essere non potrete esserlo un domani. Certo, tutte abbiamo situazioni diverse e spesso sono necessari compromessi, si torna a casa sfinite a volte da lavori logoranti e non si ha la testa per nulla ma una strada possiamo trovarla.
E voi chi sareste volute essere se non foste state mamme? Parliamone, chissà, potrebbe diventare una rubrica per aiutarci a essere donne migliori, o meglio, felici.
Io ho ricominciato da me, e voi?
Scritto da Elisabetta Pieragostini
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