Spiegare la malattia ai bambini: dialogo e trasparenza
Scritto da Elisabetta Pieragostini
I bambini dovrebbero sempre essere felici, sorridere e mostrare la loro innocenza. Dovrebbe far parte di quel pacchetto di cose belle che rientra nella lista dei regali per la nascita. Però purtroppo la vita non è sempre rose e fiori, le spine di queste rose possono pungere e fare molto male e così ci troviamo anche a spiegare la malattia ai bambini. Dover spiegare, ecco.
Ovvio, fa parte della vita e anche i bambini devono conoscere ciò che è incluso nel mistero della natura. Perché che ci piaccia o no, la malattia è un evento naturale.
Come possiamo spiegare la malattia ai bambini? Come facciamo a dir loro certe cose senza affidargli un bagaglio di dolore sulle spalle?
Provo a raccontarvi cosa ne penso.
Spiegare la malattia ai bambini: il dolore fa parte della vita
Parto da una consapevolezza: il dolore e la sofferenza fanno parte della vita come la felicità e la gioia. La vita non è altro che un’altalena tra momenti si, momenti no e anche, soprattutto, momenti meh.
Sicuramente non possiamo tenere nascosta la verità, non dovremmo fare l’errore di crescere questi figli avvolti da strati e strati di protezioni perché poi, diventati adulti, non sapranno affrontare il dolore. Possiamo però cercare di alleggerire la situazione e iniziare a spiegare la malattia ai bambini in maniera più soft e senza troppi dettagli scabrosi e morbosi.
Importante è ricordare sempre che loro riescono a percepire bene la nostra sofferenza; quindi, il lavoro è difficile da fare, ma sicuramente doveroso e se ci accorgiamo di avere di fronte bimbi particolarmente sensibili possiamo rivolgerci a uno specialista per collaborare.
I bambini si rendono conto se a casa regna un clima teso, se ci sono cambiamenti significativi nelle abitudini, se un nonno o uno zio non si vedono più spesso come prima quindi è giusto informarli nei modi e nei tempi migliori per far accettare ed elaborare loro quello che sta accadendo.
Anche loro sentono la mancanza di quelle persone care, non possiamo fargli subire un eventuale cambiamento drastico dall’oggi al domani.
Possiamo usare diversi mezzi per spiegare la malattia ai bambini: quali?
La favole, come quella di Cappuccetto rosso ad esempio; attraverso questa storia possiamo aiutare il bambino a tirar fuori le proprie emozioni e creare una comunicazione costruttiva impostando un clima sereno. Facciamo capire che le cure possono aiutare la persona ammalata a guarire.
Importante è anche far sentire i bambini utili nell’alleviare la sofferenza dell’ammalato e loro proveranno gioia e felicità perché si renderanno conto che possono fare qualcosa di bello.
Il confronto con i bambini, considerarli persone pensanti, è sicuramente uno strumento importante. Usare però parole semplici e dargli il tempo di rielaborare, esprimere i propri sentimenti; gli adulti devono ascoltare e farli sentire importanti e appoggiarli sempre, soprattutto quando questi momenti di tensione in famiglia possono suscitare reazioni diverse dal solito nei più piccoli, come momenti di regressione tipo la pipì a letto o un sonno agitato. È un aspetto importante per il minore perché nonostante il momento difficile riesce a provare serenità.
Il gioco è un’altra forma per spiegare la malattia ai bambini. Potrebbe essere efficace il gioco del dottore per aiutare a portare nella finzione la realtà, in modo da rendere tutto più accettabile.
L’aiuto di un libro può essere un ulteriore strumento; oltre alle parole anche le immagini ci aiutano a far arrivare i concetti al cuore e alla testa del bambino.
Dialogo e trasparenza
Qualsiasi forma venga scelta l’importante è mantenere il dialogo e la trasparenza, spiegare loro le situazioni con parole semplici e dar modo e tempo di metabolizzare la malattia lasciando che le loro emozioni vengano fuori.
I bambini,come gli adulti, devono comprendere che piangere non è un male, che si può soffrire e sentire mancanze senza per questo essere capricciosi o deboli. Fondamentale è che si sentano liberi di mostrare le loro paure e di chiedere e fare domande per capire cosa accadrà. Tutto questo permetterà un rapporto di fiducia e loro si sentiranno anche responsabili e importanti nel prendersi cura della mamma o del papà.
Spiegare la malattia ai bambini: la mia esperienza
Nel 2013 mio zio viene a mancare dopo una terribile malattia chiamata tumore. Come disse lui la vita in un attimo cambia e ti stravolge, dopo la sua diagnosi era proprio successo questo.
Con lui ho condiviso il lavoro quindi il rapporto era forte, così la mia tristezza si percepiva lontano un miglio. Un giorno mi sono messa seduta a giocare con le mie figlie, percepivano il mio malessere e io avevo posticipato il momento del racconto, non sapevo come affrontarlo, così ho iniziato a raccontare la malattia dello zio con parole facili e rassicurandole che lui era in cura da bravi medici. Man mano che la situazione si aggravava sempre di più e vedendo le mie lacrime che spesso cercavo di nascondere, mi sono fatta coraggio e parlando di angeli e di cielo ho affrontato anche questo.
Non ci sono modi giusti o sbagliati per spiegare la malattia ai bambini, credo che si debba solo essere sinceri, trovare le parole più semplici e cercare di non creare traumi. Ognuno può scegliere in base al proprio credo e alla propria cultura cosa è meglio spiegare.
La chiarezza con loro,che sono molto sensibili e intelligenti, permette di creare un rapporto solido e di grande fiducia verso gli adulti. Questo è molto importante perché non si sentiranno mai traditi e si sentiranno considerati come piccole persone.
Scritto da Elisabetta Pieragostini
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