Ansia da riordino: ha ceduto anche Marie Kondo

Mar 15, 2023 | Curiosità varie, Ultime novità | 0 commenti

Come trascorre la nostra vita? In ordine o in disordine? Per quanto mi riguarda la vita la vivo in ordine sul lavoro e nelle mie passioni ma messo piede in casa ci sono le fatine delle bombe a mano. Il caos più totale.

Una vita in disordine ma senza ansia, voglio dirlo a voce alta. Se dovesse arrivare un ospite all’improvviso nessun problema, tanto mi conoscono tutti: non sono la regina del riordino come Marie Kondo.

Non sono Marie Kondo

Sono esattamente il contrario, quella ad assomigliare a Marie Kondo in famiglia è mia sorella. Però dico sempre che vivono male, io me la godo e alla fine nella confusione trovo tutto.

La vita è più felice e spensierata, anche Marie Kondo ha ceduto al disordine, lei che ne ha fatto un business.

Un piccolo riassunto sulla questione riordino e Marie Kondo

Marie Kondo, sempre attenta all’ordine, dopo il terzo figlio molla tutto e ammette che la sua casa è disordinata, finalmente anche lei non è più un extra terrestre ma un’umana come tutti noi. Addio perfezione: se apri la dispensa la pasta non è messa in fila e se apri gli armadi i vestiti sono tutti appiccicati.

Vorrei precisare una cosa prima di andare avanti. Questa mia confusione esterna non lo è internamente e nel lavoro, dove l’organizzazione e la gestione del tempo per me sono fondamentali, senza però mai perdere la creatività. Che poi ho imparato che la creatività senza un piano non va da nessuna parte. Il blog, i social e i libri che scrivo necessitano di ordine ad esempio. 

Marie Kondo ha capito che vuole trascorrere più tempo con i figli abbandonando la fissa per l’ordine e la pulizia livello ninja. Chissà come vedremo la sua nuova casa disordinata sul programma su Netflix?

Oggi mi sento sollevata perché lei sembrava Wonder Woman: figli, casa in ordine, tutto perfetto. Io che lavoro, ho due figlie e la casa come un terremoto mi sentivo in difetto, ma ora che ha ceduto anche la regina del riordino mi sento proprio bene e quindi non esistono donne perfette, prima o poi si cede e qualcosa devi lasciare indietro, concordo con lei che a pagarne le conseguenze debba essere la casa.

Crolla un mito, una certezza? Anche la guru del riordino giapponese ha proclamato: “La mia casa è disordinata, ma il modo in cui trascorro adesso il tempo è giusto in questa fase della vita”. La sua visione cambia dopo la nascita del terzo figlio, dice che la sua casa era sempre impeccabile e chi la conosce lo sa, però ora avere la casa in disordine la fa divertire e ha più tempo per i suoi figli.

Il suo ultimo libro, uscito a novembre 2022, affronta il kurashi, concetto giapponese, uno stile di vita che dice che riordinare significa occuparsi di tutte le cose della propria vita, dipende poi da ognuno cosa si vuole mettere in ordine.

Quando l’ordine maniacale rivela un disagio interiore

Sia chiaro, il mio non è un inno alla sporcizia. Dico solo che per un divano in disordine non è mai morto nessuno e che se si vive con delle fissazioni forse c’è qualche nodo da sciogliere prima dentro di noi.

Marie Kondo ha rivelato che i suoi rigidi principi la facevano stare in ansia e che questa sua tendenza alla perfezione aveva un impatto negativo sulla sua salute mentale.

Non bisogna essere schiavi della casa, della pulizia, dell’ordine, ma vivere la vita per come ci piace e come ci fa stare bene. In più, quando arriva la maternità, vediamo che anche le più ambiziose vengono messe a dura prova. Quindi noi madri “normali” non siamo meno brave, siamo realiste, non abbiamo i super poteri.

Se c’è una cosa da imparare a pulire sono i nostri sensi di colpa e l’inadeguatezza. Ecco, questa si che va buttata via per non creare disordine nel nostro cervello.

Se anche la signora del riordino ha detto basta facciamolo tutti; basta con questi falsi miti della perfezione ed evitiamo ansie inutili perché già la vita ci mette a dura prova.

E voi da che parte siete? Ordinati o disordinati? E i vostri figli? Le mie una ordinata e ovviamente l’altra disordinata, in famiglia c’è sempre l’assortimento completo.

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