Cosa ti preparo per Cena? In cucina con Viviana Dal Pozzo
Scritto da Elisabetta Pieragostini
Dopo la pausa natalizia torna l’appuntamento con Un caffè con un ospite e per questo pomeriggio ho pensato a un ospite davvero speciale, con cui senza dubbio non si resta senza merenda. Sto parlando di Viviana Dal Pozzo, una delle foodblogger italiane più amate e apprezzate, la creatrice del blog Cosa ti preparo per cena.
Viviana ha alle spalle un percorso nel web che ormai vanta quasi 15 anni. Ha iniziato quando i food blog probabilmente erano ancora dei diari di cucina. Un po’ come quei vecchi quaderni di famiglia, solo che lei li ha messi a disposizione di tutti. Negli anni ha maturato esperienze, formazione, è diventata un’eccellente fotografa di piatti succulenti fino a farsi spazio non solo sui social, dove ha una community attivissima, ma anche in tv, potete infatti trovarla su QVC, ad esempio. Ovviamente un dettaglio fondamentale è che Viviana è una friggitrice seriale di melanzane.
Ma mettiamo da parte le mie chiacchiere e beviamo un caffè direttamente con Viviana e andiamo a scoprire qualche curiosità sul suo Cosa ti preparo per Cena.
Innanzitutto benvenuta Viviana, è un grandissimo piacere averti come mia seconda ospite. Ti seguo sempre con piacere e con molta curiosità. Non sono una cuoca provetta ma mi cimento con le mie figlie per provare a fare qualcosa di buono divertendoci. Ed è proprio il divertimento che mi ha colpito del tuo profilo e della tua attività. Sprizzi gioia di vivere da tutti i pori ed è sempre bello vederti ai fornelli. Per chi ancora non ti conosce: come nasce il tuo blog Cosa ti preparo per Cena? Quanto c’entra la tua bellissima famiglia e la dimensione familiare nelle cenette che ci proponi?
Grazie Elisabetta, per me è un onore essere qui e parlare di me. Mi fa molto piacere sapere che ti ho attratta per il divertimento e per la mia gioia di vivere.
Il mio blog nasce nel 2007 da una domanda che facevo sempre a Giampietro che allora era il mio fidanzato. Oggi è mio marito e con lui ho creato la nostra meravigliosa famiglia insieme a Mia e Gioele. Spesso preparavo delle cene con ricette inventate in base alle disponibilità in frigorifero. Giampietro mi chiedeva di rifargliele ma non ricordavo né gli ingredienti né le cotture. In effetti realizzo adesso che ho una cucina piuttosto istintiva.
Hai iniziato quando ancora la parola influencer non era di moda. Hai partecipato a un programma televisivo, ti sei attestata tra le più brave foodblogger italiane. Ci racconti il tuo percorso e magari qualche consiglio per sfruttare al meglio i social? Sei una testimonianza che i blog non sono finiti nonostante i social, dacci una speranza!
È vero, nel 2007 i blog hanno dato voce al desiderio di socialità virtuale che poi è esplosa con i social. In tutti questi anni i blog hanno subito una profonda trasformazione e, almeno il mio, non è più seguito giornalmente come allora. Il seguito giornaliero è più immediato attraverso i social. I blog però hanno per me un’importanza che continua nel tempo. Se cerchi una ricetta vai su Google… non su Instagram.
Il mio percorso è stato lungo, fatto di stop e di riprese dato che per anni ho dato la priorità alla mia famiglia. Il filo conduttore è stata la mia passione per il cibo, per la sua condivisione, per la fotografia e per la comunicazione. Credo che per fare il mio lavoro servano tutte questi ingredienti.
Per sfruttare al meglio i social consiglio di puntare sul proprio essere. La sincerità e la spontaneità sono caratteristiche distintive e permettono di creare un rapporto duraturo con la propria community.
Sei una mamma anche tu e avrai a che fare tutti i giorni anche con i vari gusti e le preferenze dei bimbi che spesso non corrispondono a quelli degli adulti. Come ti dividi tra le ricette che prepari per il blog, quelle per i clienti e i pasti in casa? Soprattutto: come fai a non impazzire?
Ahahah! Le ricette per i clienti le preparo a pancia piena. Se nel 2007 fotografavo la cena prima di servirla a tavola, oggi mangio le fotografie, servendo le ricette riscaldate… Spesso quando ho molte consegne la sera riscaldo dalla pasta, al pesce, alla carne, e ognuno sceglie quello che preferisce. I miei bimbi hanno sempre avuto gusti semplici, quindi spesso mi ritrovavo a cuocere frittatine e grattare carote per la loro cena, nonostante ci fossero piatti luculliani. Adesso le cose stanno cambiando, ad esempio Mia è capace di mangiare un vasetto di acciughe del Cantabrico da sola.
Bambini e alimentazione: come si fa a non sbagliare? Qual è stata la tua esperienza dallo svezzamento a oggi?
Io ho allattato tutti i miei figli. Fino a quando è stato possibile e comunque oltre l’anno. Il record con Gioele: 2 anni e 2 mesi. Per loro ho scelto lo svezzamento naturale, non ho mai comprato un omogeneizzato e ho smesso prestissimo di fare pappine dato che non piacevano né a loro né a me. Hanno iniziato a mangiare quando hanno voluto loro e sono contenta di questa scelta dato che vedo che hanno costruito un bel rapporto con il cibo.
Non so come si faccia a non sbagliare. Io più che ascoltare le 32094889457189 versioni differenti ho ascoltato il mio istinto di mamma. Di certo è più facile ascoltarlo dal secondo figlio in poi.
Seguendoti su Instagram ho visto che oltre alle ricette racconti anche di molte altre cose come la cura della persona, una giusta pratica sportiva anche se fatta in casa, parli di equilibrio e serenità. Ti fai portavoce di brand in cui credi davvero e che consigli con onestà e si percepisce la forza di aver creato una community che ti vuole davvero bene. Hai progetti per il futuro? Stai pianificando altro oltre il cibo?
Sono davvero contenta che si percepisca questo. È vero, ogni tanto lascio intravedere il mio percorso di crescita personale e spirituale, anche se non racconto moltissimo di questo. Faccio meditazione e leggo tantissimi libri, ho fatto molti corsi e moltissime esperienze per aumentare il mio benessere. In questo periodo il panorama è pieno di persone che aiutano e che insegnano tecniche per vivere la vita con gioia. Più che parlare di questo preferisco far vedere il risultato.
Per quanto riguarda il mio lavoro, sì, consiglio Brand dopo essermi informata e consiglio prodotti che per prima io acquisterei. Di progetti per il futuro ne ho molti e tutti ruotano intorno al cibo.
Facciamo un giochino se ti va:
- Il tuo più grande flop in cucina: non ricordo il nome, era una torta ed è cresciuta tipo un vulcano esplosivo in forno. L’impasto è uscito dalla teglia e ricordo ancora l’odore della torta affumicata;
- La ricetta del cuore: il pasticcio di lasagne;
- La ricetta che non rifarai mai più: i pici alla farina di castagne con anacardi e sugo di arrosto. Per quella ricetta serve una congiunzione astrale che si ripete una volta ogni 200 anni;
- Un piatto romantico per eccellenza: un piatto di crudi di mare;
- Il ricordo più bello legato al cibo: ne ho tanti e solitamente ho un primo di pesce e il mare davanti;
- La colazione ideale: pancake con marmellata di fragole fatta in casa;
- Un grazie a… Te, per queste domande bellissime.
Sono io che ti ringrazio, Viviana. Spero tu sia stata bene qui con noi e adesso… Caffè!
Scritto da Elisabetta Pieragostini
Related Articles
Articoli collegati
Lo psicologo in azienda: la linea che ho scelto per Dami
Nella mia azienda ho deciso di inserire nel piano di welfare lo sportello psicologico perché il ruolo di un esperto nella struttura organizzativa è sempre più importante per promuovere il benessere dei collaboratori e il successo organizzativo. La persona al centro...
Tutela della maternità sul lavoro e la mia esperienza in Dami
Uno degli aspetti fondamentali della PDR 125, certificazione sulla parità di genere è la tutela della maternità sul luogo di lavoro per vivere un ambiente professionale, equo e inclusivo. Oltre ad essere un diritto sancito dalla legge, la maternità viene inserita come...
Donne e lavoro: qualche dato sulla situazione femminile in Italia
Nel contesto socioeconomico italiano attuale il ruolo delle donne nel mondo del lavoro è un argomento che suscita sempre più interesse. Il punto focale è che siamo ancora troppo lontani dal colmare il gender gap. Analizziamo oggi un po' di dati relativi...
Seguimi
Iscriviti
Newsletter
Iscriviti alla Newsletter per ricevere gli ultimi articoli
0 commenti