Mestruazioni: io e le mie figlie tra le discese ardite e le risalite

Gen 19, 2021 | In primo piano, Storie di famiglia, Ultime novità, Un po' di me | 0 commenti

Mestruazioni: io e le mie figlie tra le discese ardite e le risalite

Scritto da Elisabetta Pieragostini

19 Gennaio 2021

Correva il 14 novembre 1990 ed ero una ragazzina poco più che undicenne quando scoprii che mi erano venute le mestruazioni, o come si diceva “di essere diventata signorina”.

Un evento straordinario, da urlare in casa per la gioia, chiamare mia madre, mia nonna e mia sorella. Ero felice perché ero diventata grande. ”Quanto è brutto a non capire”, diceva mia nonna. Gioire di una condanna che ti accompagnerà per il resto dei tuoi giorni.

Mia nonna, ovviamente, aveva ragione. Ma io sognavo già una bella quarta soda per il resto della vita e che ne potevo sape’. Beata ingenuità.

Incosciente e orgogliosa perché il mio corpo stava cambiando.

Mi guardai allo specchio cercando di notare qualcosa di diverso, però non vedevo niente di strano. Ero sempre la stessa ragazzina di qualche giorno prima, di qualche minuto prima.

L’unico cambiamento era sentire qualche dolore alla pancia, un mal di pancia nuovo, diverso da quello che mi poteva venire perché mangiavo troppo gelato. Poi c’era ‘sto coso strano tra le gambe chiamato assorbente.

A forza di guardarmi peggio della matrigna di Biancaneve, lo specchio disse: “Elisabetta, mo basta, sei diventata grande, ok, hai una luce diversa negli occhi – ma dove? –  e un viso pieno di brufoli. Sei contenta? Oh, io non volevo dirtelo, ma ti sei piazzata davanti a me e non posso mentire”.

Mi riguardai cento volte ancora ma non vedevo niente, a parte i brufoli, naturalmente. E una leggera ombra di occhiaie dovute al mal di pancia.

Comunque sia era un evento straordinario che meritava di essere raccontato nel mio diario segreto. Corsi a prenderlo per scrivere tutto, ero fiera e orgogliosa, perché tra le mie amiche ero la prima e non vedevo l’ora di dirlo anche a loro.

Che tenerezza.

Waiting for… Mestruazioni. Ogni santissimo mese

 

Come se non bastasse l’ingenuo orgoglio di essere stata la prima tra le amiche ad aver avuto le mestruazioni, da quel giorno le ho aspettate tutti i mesi. E brava la scema. Era come se avessi un appuntamento fisso. Solo il senno di poi, quello maturato in appena una manciata di mesi, mi ha fatto capire che quell’appuntamento era in realtà poco piacevole, perché con il passare del tempo i dolori aumentavano, il ciclo era abbondante, sembravo un fiume in piena, e gli assorbenti li dovevo avere sempre con me per arginare quel probabile straripamento che poteva accadere in qualsiasi momento.

A scuola ero terrorizzata. Controllavo peggio degli ausiliari del traffico le macchine in doppia fila.

È innegabile che col tempo iniziai a invidiare i maschi, liberi da quella rottura che avevo addosso. D’estate non potevo fare il bagno e divertirmi come sempre, d’inverno quando arrivavano a farmi compagnia per una settimana circa non potevo correre liberamente e giocare con loro.

Mestruazioni: nomi in codice per comunicare tra amiche

 

La parte più divertente di questa avventura antropologica è stata scoprire i diversi nomi che si davano alle mestruazioni, che poi io ho sempre chiamato così o al massimo ciclo mestruale.

C’era il marchese, ho le mie cose, sono indisposta. La gente si faceva problemi a parlarne ed era imbarazzante per tante ragazze avere una vagina da gestire e cercavano di nascondere tutto; gli assorbenti sotto le gonne, nei pantaloni, negli astucci colorati, perché avevano paura che i ragazzi potessero realizzare che, come cantavano Jo Squillo e Sabrina Salerno, “siamo donne, oltre le gambe c’è di più”, cosa? Le mestruazioni.

Non ho mai avuto vergogna di pronunciare la parola mestruazioni.

(Mestruazioni, mestruazioni, mestruazioni)

La mia esperienza positiva e divertente è stata possibile grazie alla mia famiglia che me ne ha sempre parlato, senza tabù né imbarazzi. Quando andavo in bagno non chiudevo mai la porta a chiave, entravo e uscivo anche se c’era mio padre, e gli assorbenti giravano tranquillamente per casa senza nessun problema.

Che poi, oh, se sono nata, mio padre avrà pur saputo qualcosa di questa benedetta vagina, no?

Mestruazioni: è ora di abbattere i tabù

 

Mestruazioni, ciclo mestruale, menarca (le prime mestruazioni) o qualsiasi altro nome vogliamo dare deve rappresentare semplicemente un evento fisiologico che fa parte della vita della maggior parte delle donne.

Purtroppo però ci sono ancora troppi retaggi legati all’immagine sporca e impura della donna mestruata. Quando ho scoperto che una donna con le mestruazioni non poteva nemmeno fare le conserve ci sono rimasta malissimo. Ma davvero?

Vogliamo parlare degli assorbenti nascosti tra le insalate e la pasta nel carrello della spesa? Povere e incolpevoli confezioni di assorbenti lanciate sui rulli delle casse del supermercato come fossero ordigni pronti a esplodere.

Vi svelo un clamoroso segreto: le mestruazioni sono una cosa naturale. Come fare la cacca. Ops, scusate, è un altro tabù Le donne non la fanno.

Abbattere questi tabù è fondamentale. Bisogna essere consapevoli che è successo, succede o succederà a tutte di sporcarsi di sangue, avere dolori, indossare assorbenti. Dobbiamo parlarne, anche se c’è stato insegnato il contrario nella maggior parte delle famiglie.

Certo, non dico che appena incontriamo il tabaccaio o il fruttivendolo gli dobbiamo dire “Ue bello, stanotte ho insanguinato le lenzuola così tanto che sembrava fosse passato Jack lo squartatore”, ma parlare di questo evento naturale della vita di tutte deve diventare una cosa semplice, non un affare di stato.

Tante di noi le hanno scoperte da sole, nessuna mamma e nessun papà gliene avevano parlato prima. Ne avevano sentito parlare fuori casa come se fosse una terribile vergogna.

Imparare a conoscere il proprio corpo

 

Quando si parla di conoscenza del proprio corpo è come se aleggiasse un grande mistero. Non se ne deve parlare, non bisogna affrontare certi argomenti. Un po’ come il sesso che viene scoperto da molti ragazzini nel peggiore dei modi e come se fosse una cosa sporca.

Non lo è. E non lo è nulla che riguarda il nostro corpo.

Il nostro corpo è fonte di vita, di gioia, di piacere, di sensazioni che con gli anni impariamo a riconoscere.

Noi stessi nasciamo come frutto di una delle esperienze più piacevoli che possa provare un essere umano. O no?

Mestruazioni: i pregiudizi sulle donne

 

Prima di andare avanti, ché poi magari mi perdo, ci terrei a dire un’altra cosa che ormai ha sufficientemente rotto le ovaie.

Noi donne non siamo lunatiche, scorbutiche, antipatiche etc etc perché abbiamo il ciclo. Direi che possiamo tutti smetterla con queste battute che non fanno ridere più nessuno.

Il ciclo provoca delle altalene d’umore, certo, è innegabile, si chiama biologia, ma se vi beccate una rispostaccia è perché magari ve la meritate pure. E stop.

Se dovessimo dar retta ai moti ormonali, seeee, ciao.

Abbiamo le mestruazioni. Punto.

Alle prese con le mestruazioni di mia figlia: piccola già grande

 

Una casa popolata da donne è una casa allegra, gioiosa e rumorosa. Allo stesso tempo però è una casa aperta a tutti i generi di discorsi che vengono fatti in maniera adeguata a tutte le età.

Questa casa è la mia, dove si entra e si esce e puoi trovare mia madre, mia sorella, io, le mie nipoti e le mie figlie. Ragazzi, che gioia, ve lo assicuro provare per credere, venite a farvi un giro in casa mia.

Ma torniamo a noi. Abbiamo parlato tante volte di mestruazioni, ciclo mestruale, di cosa è, cosa succede, il tutto senza tabù, tanto che anche le mie figlie, che sono le più piccole della famiglia (9 e 11 anni), sanno come devono comportarsi e conoscono l’utilizzo degli assorbenti.

Nonostante questo ho sempre pensato che di tempo prima che arrivasse a Mati ce ne sarebbe stato molto e invece, quando meno te lo aspetti, ti senti chiamare dal bagno ”Mamma, corri mi è arrivato il ciclo!”.

Anche se è tutto tanto naturale, tu come mamma non sei mai pronta al cambiamento di tua figlia, soprattutto perché la tua piccola bambina che fino a ieri coccolavi, abbracciavi è improvvisamente cresciuta. Questa è la vera batosta: avere probabilmente la prima vera e grande esperienza di crescita.

Ieri era una bambina. Oggi è una ragazzina con il ciclo.

Oddio, aiutatemi, vi prego, sto invecchiando, sto diventando pallosa, o meglio Mati dice che lo sono sempre stata. Ma questo è un argomento diverso.

Vi racconto la sua esperienza, come l’ha vissuta, cosa prova e cosa pensa, ma per questo chiedo direttamente a lei. Aspettate un attimo, non muovetevi che sicuramente sarà in camera sua con la musica sparata a tutto volume nelle cuffie ad ascoltare uno di quei rapper o trapper che non si possono sentire.

Care ragazze, ci sono persone che per rassicurarvi vi diranno che il ciclo non è niente di che e potete vivere serenamente. Volete sapere la verità? Quelle che vi dicono sono tutte CAZZATE. Il ciclo fa male ed è una gran rottura di scatole con cui dovremo convivere. Non ho avuto sorprese perché mamma mi aveva preparato sull’argomento, però è arrivato troppo presto. Il 28 ottobre 2019 all’età di 10 anni (compiuti solo da 20 giorni) andai in bagno per far pipì, e invece chi ti trovo? Fausto. Non è un mio amico tranquille. Per chi non lo sapesse è un altro nome del ciclo mestruale. Tra le gambe sembrava che ci avesse dipinto Frida Kahlo per quante sfumature di rosso avevo. Con pazienza presi l’assorbente e iniziai la lotta con un coso che si appiccicava da tutte le parti tranne che sulle mutande. Questa esperienza l’ho condivisa a casa con la mia famiglia e con le mie amiche. Scherzando ci ridevamo, ero stata la prima e dicevo loro che non vedevo l’ora che anche loro entrassero nel club delle ragazze mestruate. Prima di salutarvi voglio consigliarvi di parlarne sempre senza tabù, dobbiamo avere il coraggio di urlare al mondo: Ho il ciclo!”.

Beh, Mati il problema dei tabù sicuramente non ce l’ha. Ci auguriamo tutti un’adolescenza senza denunce per atti di ribellione al sistema.

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