Un caffè con Elena Lo Muzio e lo zampino degli ex


Scritto da Elisabetta Pieragostini
Bentornate e bentornati nel nostro salottino. Oggi che fa tanto caldo vorrei portarvi una ventata di freschezza con l’ospite che ci farà compagnia in questa chiacchierata. Elena Lo Muzio all’anagrafe, tornado simpaticissimo nella pratica. Un’autrice trasversale e ironica che tra testi teatrali, post sui social e questo suo primo romanzo, “Ex-perience. Siamo fatti della stessa sostanza dei nostri ex“, ci racconta un universo emotivo e sentimentale fatto di storie tanto bizzarre quanto veritiere.
Ciao Elena grazie di esser qui oggi. Voglio farti subito la domanda catartica perché sono curiosa: perché siamo fatti della sostanza dei nostri ex? Magari riusciamo a fare pace col nostro passato!
Ciao! Grazie a te! È un onore essere sulle tue pagine!
Ti rispondo dicendo che siamo fatti della stessa sostanza delle nostre relazioni, perché ogni incontro della vita ci forma e ci lascia qualcosa.
Gli ex sono un simbolo, perché le storie d’amore attraversano la nostra vita, la vita di tutti, e quindi qualcosa di riconoscibile, che risuona in chi leggerà.
Poi oh alcuni ex non li rivedrei manco dipinti pure io, ma la loro presenza nella mia vita ha creato comunque una parte di me e di sicuro mi ha insegnato qualcosa.
Come mai hai scelto Marina Abramovic come “guida”?
Marina Abramovic è l’artista concettuale più famosa del mondo, studiando la sua vita ho studiato anche le sue opere e con i messaggi che ha lanciato con la sua arte ne ho capito la profondità, ma ho deciso di “usarla” in Ex-perience per la famosa scena dell’incontro con Ulay al MoMa di New York.
Il video l’avrai sicuramente visto: lei è lì che fa la sua performance “The artist Is present” e lui le si siede di fronte. Con gli occhi e piccoli gesti si dicono tutto, dall’affetto al rimpianto e anche il dolore vissuto insieme.
Quel rapporto lì è stato una delle scintille per scrivere la storia di Monia Ring e delle cose che rimangono in una relazione finita. Finiscono amore e attrazione, ma una forma di intimità rimane.
Bellissimo il raduno degli ex, ho sorriso parecchio. Da dove nasce quest’idea? È autobiografica?
Eheh, grazie! Non è proprio autobiografica, però mi è capitato che degli ex si incontrassero e si frequentassero. Faceva più strano a me che a loro, in realtà. Perché probabilmente quello che legava me a ognuno di loro era qualcosa che c’era anche nel rapporto tra loro uomini (ragazzi, si parla di secoli fa) e si trovavano simpatici.
Poi ecco, non so se avrei avuto il coraggio di montare un lavoro coinvolgendoli o di organizzare una cena per fare gruppo. Questo no, ma chissà, in futuro…
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
A parte organizzare il party per gli ex, dici?
Sto pensando a delle storie nuove, ma anche a consolidare vecchi progetti.
Ho scritto uno spettacolo teatrale “CordeRosa trame di donne in vetta” che ha debuttato l’anno scorso. Parla di 6 donne legate al mondo della montagna e questa estate seguirò qualche replica in giro per l’Italia (è sempre bellissimo vedere il proprio lavoro che prende vita). Poi ho in testa una storia nuova, la protagonista vorrei che fosse un’illusionista. Vorrei raccontare un’altra delle mie passioni: il mondo del circo. Ci sto meditando.
Ora ti farò delle domande a raffica, rispondi pure di getto. Iniziamo?
- Che scrittrice sei: pigra, pigrissima. Poi però quando comincio a scrivere sono un furetto;
- Il tuo cibo preferito: uno solo? Ti dico pizza, ma forse lasagne. Forse entrambe;
- Il tuo scrittore preferito: è peggio che con il cibo, diciamo che sono ancora molto legata agli scrittori che mi hanno fatto amare la lettura da ragazza (Baricco, Pennac, King) ma ultimamente mi accorgo che cerco più storie che penne, quindi non saprei proprio rispondere;
- Una canzone per te importante: facile, “Quattro stracci” di Francesco Guccini;
- Che animale vorresti essere: un lemure con la coda ad anelli. Vivono al caldo, ma gli piace stare all’ombra;
- La città per eccellenza: New York
- Un grazie a…: te! È stato divertente e bello essere qui !Ma anche a tutte le persone che hanno lasciato un pezzettino di loro in me. Ogni persona incontrata è una strada nuova. Sono storie che camminano e, come ti ho detto, io amo le storie.

Scritto da Elisabetta Pieragostini
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