Un caffè con Enrica Tesio, una matrioska di “scapigliatezza”

Scritto da Elisabetta Pieragostini

30 Novembre 2021

Il mio caffè oggi è con un’ospite che non vedevo l’ora di intervistare: Enrica Tesio. Sono una sua lettrice e una sua fan. Amo le sue riflessioni, l’ironia, la leggerezza e la tenerezza che permeano le sue parole.

Pubblicitaria, scrittrice, blogger, creativa. Autrice, come si definisce lei stessa. Una matrioska di gioia, cura e scapigliatezza. Si può dire così?

 

Enrica, innanzitutto benvenuta e grazie per la disponibilità. È un grande piacere averti con noi. Parto con una domanda che ti avranno fatto mille volte ma sono curiosa anche io: come nasce il tuo blog Prima o poi l’amore arriva. E t’incula. (La verità vi spiego sull’amore)?

 

Nasce il 17 maggio 2013, mi ero separata da qualche mese ma c’erano ancora amici e conoscenti ignari di quello che stava capitando nella mia vita. Capitava spesso che mi chiamassero per cene o altro, naturalmente comprendendo Matteo nella richiesta. Così ho pensato: “apro un blog, racconto quello che sta succedendo e lo condivido su Facebook tra i miei amici (allora erano 123, lo ricordo perfettamente)”. Diciamo che le cose sono andate oltre i miei piani.

 

Sei sia una scrittrice che una pubblicitaria. Cosa ti piace di te scrittrice e cosa ti piace di te pubblicitaria? Penso che siano due creatività diverse e che si sviluppino diversamente, no?

 

Io mi ritengo un’autrice. Un’autrice scrive testi di varia natura, seguendo una sorta di ispirazione, un’idea. La mia scrittura sicuramente ha molto in comune con la creatività pubblicitaria, la ricerca di un “format”, un concept forte che è lo scheletro di tutto. Se si affronta un romanzo quel tipo di forma mentale però deve essere tenuta a bada, l’eccesso di sintesi, il piacere di giocare con le parole va accantonato. Quello che mi piace del mio essere autrice è la possibilità di sperimentare linguaggi diversi, ho scritto poesie, filastrocche, sceneggiature, pezzi comici, romanzi e ora saggi. Non mi annoio mai.

 

Hai tre figli, due gatti, un compagno, un ex compagno, una famiglia d’origine: riesci a fare tutto senza sbroccare? Dicci come si fa!

 

E chi dice che non sbrocco?! In realtà ho scoperto di essere una persona fortunata perché ho un’alta soglia di sopportazione della stanchezza. Detta così sembra una cavolata e invece capisco che per abbattermi ci vuole il triplo carico. Poi il segreto è sempre lo stesso, l’amore.

 

Qual è stato il tuo primo post sul blog? Ci dai qualche consiglio per chi è alle prime armi?

 

Il primissimo era un piccolo dialogo tra me e il mio ex. Diceva:

Io: ho deciso di aprire un blog.

Lui: avrà successo.

Io: non credo, parla di noi.

Aveva ragione lui. 

Il contesto da allora è talmente cambiato che non so dare un consiglio sul presente. A parte custodire una buona dose di inconsapevolezza. Però non credo si possa decidere di essere inconsapevoli, quindi è un consiglio assurdo.

 

Il tuo prossimo progetto?

 

Un libro per Bompiani, esce a febbraio e si intitola “Tutta la stanchezza del mondo”.

 

Per concludere ti farò delle domande a raffica con risposte veloci. Rispondi come ti viene più immediato. Pronta? Iniziamo!

 

Ti rispondo con il primo che mi viene in mente, perché il preferito non lo so mai.

  • Il tuo libro preferito: Pastorale americana;
  • Un film che adori: Harry ti presento Sally;
  • Che mamma sei? Scapigliata; 
  • La città dei sogni: Venezia;
  • Il tuo viaggio del cuore (ma anche di un altro organo): In macchina con il mio fidanzato, dove capita;
  • Un consiglio alle scrittrici emergenti: Non si può piacere a tutti;
  • Un grazie a…: Chi mi solleva.

 

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