Il metodo danese per essere felici: Hygge
Scritto da Elisabetta Pieragostini
Famiglie felici? Il metodo danese per essere felici ci dice che si può fare e ci spiega come. Una vera e propria rivoluzione gentile in mezzo a tutte le brutture di questo mondo.
Molti si chiederanno: ma non siamo felici lo stesso senza dover imparare dai danesi? Beh, certo, ogni famiglia è felice a modo proprio ma credo valga la pena dare una sbirciata al metodo danese per essere felici perché magari qualche dritta su come crescere bambini sereni e felici potremmo impararla.
Per me è stato fonte di ispirazione e riflessione. Essere genitori è il lavoro più difficile del mondo e ogni giorno il genitore consapevole si fa mille domande. Vabbè, non proprio ogni giorno, spesso siamo oberati e mancano il tempo e le energie per farsi tutte queste domande.
Il metodo danese della felicità
Il metodo per essere felici è stato studiato dalla psicologa danese Iben Sandhal e dalla giornalista americana, sposata con un danese, Jessica Alexander. Si tratta di un modello pedagogico che si sta diffondendo e sta conquistando tutto il mondo. Uno stile o un modo di vita che in Danimarca è alla base del rapporto tra genitori e figli; lo scopo è quello di rendere i bambini più liberi e indipendenti, aumentando la fiducia.
Questo non è nient’altro che il raggiungimento della felicità.
Questo approccio si tramanda di genitore in figlio, perché crescere figli sereni porterà poi i futuri adulti a diventare genitori felici e sicuri che a loro volta cresceranno altri bambini felici e così via.
I punti salienti del metodo danese per essere felici
Giocare (play)
Il gioco libero è fondamentale per la crescita dei bambini e per far emergere la fantasia e la loro creatività. Il gioco libero permette ai bambini di sviluppare le proprie emozioni.
Autenticità (authenticity)
La sincerità crea consapevolezza intesa come la capacità di non mentire e di non lodare eccessivamente se non quando necessario. I complimenti esagerati possono avere l’effetto contrario e minare l’autostima. Importante è lodare l’impegno e non il risultato; aiuta i bambini a esercitare un’abilità anziché fargli credere che sono già bravi.
Ristrutturazione (reframing)
Per crescere bambini felici è importante spostare l’attenzione sul lato positivo delle cose e aiutarli a essere sereni anche nelle situazioni più difficili.
Empatia (empathy)
Con la parola empatia si vuole dire comprendere gli altri per poi insegnarla, quindi non ci resta che dare l’esempio, non sminuirli e aiutare a esprimere i loro sentimenti.
Nessun ultimatum (no ultimatum)
Secondo il metodo danese per essere felici i genitori devono avere un approccio più democratico, spiegando ai bambini le regole e condividendo gli obiettivi comuni che si vogliono raggiungere. Nessuna punizione, nessun ultimatum ma gestire il tutto con calma e affetto.
Intimità (togetherness)
Fondamentale per la nostra felicità è creare una forte rete sociale e passare tanto tempo con amici e parenti. Creare un’atmosfera intima e accogliente rende i bambini più felici; i danesi chiamano questo stato Hygge, ovvero sentirsi soddisfatti.
I consigli del metodo danese per essere felici
Per crescere bambini più felici non bisogna dimenticare questi consigli:
- Educare i bambini all’empatia è importante per sviluppare un’intelligenza emotiva, imparare a soddisfare i propri desideri rispettando quelli degli altri;
- Eliminare il superfluo e circondare i bambini solo di cose indispensabili e necessarie, importante sviluppare il senso di condivisione di esperienze e momenti;
- Insegnare ad amare la natura: i bambini saranno più felici se saranno a contatto con la natura, quindi è importante giocare all’aria aperta anche durante l’inverno;
- Essere una famiglia hygge: lo stile di vita danese dove la comunità è importante, si condividono esperienze, ma anche momenti di vita quotidiana aiutandosi gli uni con gli altri. È un vero e proprio luogo di benessere e serenità.
Insieme possiamo cambiare le sorti del futuro dei nostri figli e fare la differenza per essere una comunità felice che, a conti fatti, è la cosa più importante del mondo.
Scritto da Elisabetta Pieragostini
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