Un caffè con Silvio Petta della community Superpapà
Scritto da Elisabetta Pieragostini
Torna anche questo mese l’appuntamento con Un caffè con un ospite e oggi l’ospite è speciale. In genere si sono sedute con me tante donne, diverse, ma tutte con forte personalità, delle donne con storie e mille esperienze da raccontare. Oggi invece, rullo di tamburi, ci farà compagnia un uomo. Eh sì, qui tra unicorni siamo per l’inclusione, mica vogliamo ascoltare solo le mamme.
Per l’intervista di oggi ho voluto fortemente ospitare Silvio Petta della community Superpapà. Silvio è un papà informatico che decide di raccontare il suo grande amore per i figli e di ribaltare lo stereotipo del mammo. Perché i papà che si occupano dei figli non sono mammi, ma semplicemente papà. Questo papà vuole superare anche gli stereotipi che lo vedono in una veste secondaria rispetto alla mamma e testimoniare il suo ruolo centrale nella vita dei figli.
Silvio, Superpapà è il tuo blog, originale e molto bello. Mi sono documentata bene e ho letto tutti i tuoi articoli – visto che Supermamma, eh? -, che ho trovato molto utili. Come nasce l’idea di creare questa community di papà e come hai scelto il nome del tuo blog?
Innanzitutto ti ringrazio per i complimenti. Il blog è il frutto del successo della pagina Facebook Superpapà che ho lanciato per sfida 10 anni fa quando mi resi conto che per noi papà c’era poco e nulla sui social. Anche nella vita virtuale eravamo considerati genitori di serie B. Ho scelto questo nome perché all’epoca ero un papà piuttosto attivo con i miei figli e adoravo tenerli impegnati con attività e giochi vari. Ero il loro papà, un punto di riferimento, forse mi vedevano come un “supereroe”, in realtà ero un semplice papà che seguiva il proprio cuore.
Quali sono le caratteristiche che deve avere un papà per entrare a far parte dei Superpapà?
Il progetto Superpapà è un progetto ambizioso e, allo stesso tempo, aperto a tutti, anche alle mamme. Il confronto è importante per entrambi se è costruttivo.
Durante questo percorso ho incontrato tanta gente meravigliosa, molti papà blogger, scrittori, giornalisti che mi accompagnano in questa avventura. Per essere dei nostri basta sposare i valori del progetto Superpapà che sono rimasti invariati: rivalutare la figura paterna, lanciare in rete messaggi positivi, raccontare la nuova era dei papà moderni, più presenti e affettuosi con i figli.
Che rapporto avevi con i tuoi figli quando erano piccoli? Che rapporto hai oggi che sono adolescenti? Cosa pensano i tuoi figli di questa community di papà? Ti dicono “Sei forte papà”? Ma forse sono troppo giovani per conoscere quest’ultima cosa.
Mi è sempre piaciuto tanto giocare con i bambini, mi ricordo che quando andavo in colonia mi occupavo di quelli più piccoli con uno spirito fraterno.
Una volta divenuto papà ho provato una gioia immensa accompagnata da un forte senso di responsabilità: sarò un buon padre? Me lo chiedevo ogni giorno, poi ho deciso di passare all’azione. Senza farmi troppe domande ho preferito agire seguendo il mio istinto paterno.
Dato che mia moglie lavorava fino a sera tardi ho avuto la fortuna di potermi ritagliare degli spazi solo con i miei figli, beneficiando di un tempo tutto nostro: le pitture, i disegni, le costruzioni, i lavoretti, cercavo di proporre ogni sera un’attività diversa. Volevo soddisfare quella creatività e quella curiosità che i bambini hanno.
Ora che sono adolescenti è un’altra storia, i ragazzi cercano la loro indipendenza arrivando anche allo scontro con noi genitori, penso sia normale. Grazie a quel legame che ho consolidato quando erano piccoli, riusciamo lo stesso a capirci nonostante il loro atteggiamento ribelle.
Silvio scrivi tu tutti gli articoli del blog? Come scegli gli argomenti?
A me piace molto scrivere, intervistare altri papà, raccontare le storie che emozionano e che lasciano il segno. Ospitiamo spesso dei guest post proprio perché diamo a tutti la possibilità di proporre un argomento che poi apre una discussione nei nostri canali social. Per gli argomenti cerchiamo di mantenere il focus sui papà e su tutto ciò che ci circondatenendo d’occhio l’attualità.
Il mio sogno è quello di rendere un servizio utile a tutti i genitori.
Quali sono i tuoi hobby? Cosa ti piace fare insieme ai tuoi figli?
Sembra scontato ma penso che viaggiare e scoprire insieme posti nuovi sia tra le cose che amo maggiormente. Con loro ho praticato tanto sport sin da piccoli, dal calcio al basket. Penso che la musica, lo sport e il viaggiare siano le nostre vie di fuga.
Per concludere ti farò delle domande a raffica con risposte veloci, rispondi con ciò che ti viene più immediato. Pronto? Iniziamo!
- Hai mai fatto un flop nella tua vita di papà? Se si, quale? Di flop e di errori purtroppo se ne fanno parecchi. Io ero un papà motivato ma, sicuramente, per certi aspetti impreparato. Mi ero ripromesso di essere un “super papà” poi mi accorgevo che non ero immune agli sbagli. Dai miei figli pretendevo troppo in ambito sportivo, vedevo che nell’agonismo c’era una sorta di gara tra i genitori a chi incitava di più i figli. Volevo che fossero dei piccoli campioni invece di pensare alla loro felicità;
- Una ricetta che hai preparato per i tuoi figli: in cucina sono proprio una frana, in questi anni ho cercato di colmare le lacune tra i fornelli. Il piatto che ho coniato per loro è pasta ai wurstel e formaggi, un piatto leggero per due piccoli dinosauri in crescita;
- Come ti definiresti come papà con una parola sola: brillante(e anche un po’ modesto!);
- Sei un marito romantico? Se sì, raccontaci una cosa romantica che hai organizzato per tua moglie: devo essere sincero, ultimamente mi si è un po’ spenta la vena romantica, questa pandemia ha reso tutto più complicato. Proprio ieri gliel’ho sussurrato all’orecchio, appena possibile ci regaliamo un weekend a Venezia, noi soli;
- Il ricordo più bello legato alla tua infanzia: durante la settimana vedevo poco mio padre che era impegnato a lavorare col turno di notte. Mi ricorderò sempre le nostre domeniche pomeriggio tutti insieme al parco a giocare a calcio, ore e ore all’aria aperta, il profumo dell’erba e i palloni di cuoio.
Con mia madre impegnata a leggere o a preparare la merenda su una coperta da picnic, io con i miei due fratelli e mio padre giocavamo sui prati fino all’imbrunire. Erano pomeriggi fantastici; - Un consiglio ai tuoi figli per il loro futuro: un consiglio è quello di tenersi strette le persone sincere, gli amici veri e di realizzare con loro i propri sogni;
- Un grazie a…: un grazie ai miei genitori perché lo devo a loro per come sono fatto. Un grazie speciale a mia moglie che ho avuto la fortuna di incontrare. Un grazie ai miei figli che mi hanno reso un papà super seppur con tanti difetti. Infine, ma non ultimo, un grazie a tutte le persone che mi vogliono bene.
Scritto da Elisabetta Pieragostini
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