Il Natale a casa nostra: tu ci credi a Babbo Natale?
Scritto da Elisabetta Pieragostini
Ci stiamo avvicinando al periodo più bello dell’anno, per tutti i bambini del mondo: il Natale. Sia chiaro, è bello anche per me che così posso avere la scusa di mettermi all’ingrasso perché tanto è Natale.
Le mie bambine lo aspettano con ansia, è tutto un fremito e pure una gara alla richiesta più assurda di regali. Ma finché non chiedono un cucciolo di unicorno possiamo dormire sonni tranquilli.
Matilde già dallo scorso anno mi ha detto: “E’ vero che Babbo Natale non esiste?”
Io già con la tachicardia e la tremarella ho pensato di fuggire attaccandomi al primo Babbo Natale di quelli impiccati ai balconi.
Ebbene, cari lettori e care lettrici, succede anche nelle migliori famiglie. Arriva, prima o poi, quel giorno in cui quei cari batuffoletti dei nostri figli si trasformano in detective in perfetto stile crime americano manco fossimo in una serie tv.
Matilde cresce ed è curiosa, si pone tante domande.
Che poi mi sono chiesta pure se non sia così avanti da aver maturato dubbi nell’osservazione annuale delle lettere di risposta che scrive ogni anno Babbo Natale dopo aver ricevuto le loro letterine direttamente dal reparto di cardiochirurgia per la mole di richieste.
È da quando sono piccole che scriviamo insieme la letterina a Babbo Natale per chiedere i regalini, e promettiamo di essere più buone e brave. Babbo Natale, ovvero Elisabetta me medesima in tutta la sua fantasia, risponde con altre letterine vicino ai regali. Quella simpatica ramanzina però mi sa che è troppo simile alla mia e io dovrei imparare a non sottovalutare il guizzo dei bambini.
Forse è per questo che Matilde ha capito tutto.
Ma deve aver capito anche un’altra cosa, che spesso a noi adulti sfugge. Quella cosa che poco ha a che fare con gli affanni quotidiani e la razionalità che ci porta ad avere la vita e molto invece ha a che spartire con la magia del Natale.
Quando Matilde mi ha chiesto se davvero Babbo Natale esistesse, io le ho risposto: “Tu credi che Babbo Natale esista? Ho visto nei suoi occhi riaccendersi qualcosa, ho cercato di creare il desiderio della sua esistenza riportandole nel cuore la magia. Non sono sicura che ci abbia creduto fino in fondo, ma qualcosa deve essersi smosso dentro di lei. Quel qualcosa che, anche io, ancora oggi, provo a ogni Natale.
Il nostro Natale di piccole tradizioni calde e profumate
Sedute tutte e tre davanti al camino nel salone che a Natale si trasforma in una stanza innevata con albero e pupazzi di neve bianchi, leggiamo la leggenda di Babbo Natale. Chi è? Da dove viene? In Lapponia rispondono in coro, infatti proprio lì troviamo il villaggio del vecchietto panciuto in rosso, che Matilde e Viola vorrebbero tanto visitare.
Le bimbe sono curiose, così andiamo alle origini.
Santa Claus, come viene chiamato dagli americani, è stato associato a San Nicola di Mira, un vescovo cristiano vissuto nel V secolo. Il vescovo era noto per le sue grandi donazioni di denaro e regali ai poveri. La descrizione fisica con gli abiti rossi deriva da immagini pubblicitarie americane ed ancora oggi la sua figura è rimasta così: barbuto, pienotto e di rosso vestito.
Ora sappiamo chi è, questo paffuto vecchietto che rende felici i bambini di tutta la Terra.
Fino a quando i nostri figli ci credono dobbiamo andare avanti e coltivare in loro la magia.
Quando hanno dubbi, dobbiamo cercare di coccolare ancora quella magia, sostenere la sua esistenza in modo convincente, senza giustificazioni ma senza eccedere. Quando però sono convinti di ciò che dicono, penso che la strada migliore sia essere sinceri e, con dolcezza, dire che Babbo Natale in fondo è tutte le persone che amiamo e che ci amano e che a Natale scelgono un regalo speciale solo per noi.
Vorrei che le mie bambine ci credessero per sempre perché porteranno questa favola nei loro cuori. Una favola che permetterà loro di ricordare con gioia e calore la loro infanzia. Una favola che veicolerà nella loro maturità emotiva la consapevolezza che ci sarà sempre qualcuno che ci ama così tanto da dedicare del tempo a scegliere qualcosa di bello per noi di cui farci dono come segno di amore, affetto, amicizia e familiarità.
Cosa è rimasto in me di Babbo Natale?
Ricordo che da bambina aspettavo impaziente il suo arrivo e la mattina mi svegliavo presto per correre sotto all’albero illuminato per cercare il mio regalo.
Quando crescendo ho scoperto la verità, ho lasciato un po’ svanire la presenza di Babbo Natale. L’ho come nascosta in un angolo del mio cuore facendo si che la Elisabetta ragazza e poi donna venisse catapultata in un mondo sempre più tecnologico e di rapporti freddi e distaccati.
Con le mie figlie è cambiato di nuovo tutto: ogni anno rivivo la magia del Natale, la sera della Vigilia, per dormire racconto loro una delle mie favole inventate dopo aver cucinato il pomeriggio e mangiato dei buoni biscotti di Natale. Una volta che si sono addormentate prendo carta e penna e scrivo la mia letterina a Babbo Natale:
Caro Babbo Natale,
sono una bambina cresciuta che i doni se li compra da sola, tranquillo quindi non ti chiedo giocattoli ma di darmi tanta forza per sostenere la mia famiglia nei momenti di difficoltà. Non ti chiedo il super potere della forza fisica come la nostra amica renna Bartolina, ma una forza interiore, di quelle dove spacchi tutto e dici: non vi preoccupate c’è Wonder Mum sempre pronta ad aiutarvi. Poi ti chiedo di aiutarmi a far rispettare la natura dagli uomini, così possiamo guardarne ancora i colori e la bellezza, speriamo che la bottiglia Nina e Stella possano riuscire in questo. Porta poi nelle case la magia dei colori, come per Alberto e Matilde, così da fantasticare tra i loro disegni creando tanta pace e serenità. Porta allegria e addobbi per avere feste strepitose e divertenti come quelle di Violetta e Matteo. Infine fai arrivare in ogni casa l’amore dei nonni, anche di quei bimbi che non ce l’hanno più. Puoi portare nonni di tutto il mondo, per raccontarsi, cucinare e trascorrere del tempo insieme che è l’esperienza più importante per i nostri bambini.
Questi doni caro Babbo Natale li puoi tramandare consegnando nelle case dei bambini il libro che ho scritto per loro: Ti prometto sogni belli.
Grazie
Elisabetta
Scritto da Elisabetta Pieragostini
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