Quella che stiamo vivendo è un’epoca super tecnologica, super digitale e super social. Tutti con gli smartphone in mano a scattare foto, sentendoci spesso fotografi professionisti. Siamo tutti impegnati a condividere le foto della nostra quotidianità e dei nostri figli sui social, Instagram primo tra tutti.  Alzi la mano chi non ha mai postato una foto del figlio su un social network, magari sì, sicuramente ci sarà, ma si tratta di mosche bianche. A volte questi bambini sono già “famosi” ancora prima di venire al mondo, dato che va di moda postare anche foto di ecografie.

Io mi domando: è giusto pubblicare fotografie dei bambini sui social?

Provo a darmi una risposta, prima che darla a tutti. Considerate questo post come una sorta di flusso di coscienza che, in quest’epoca di pazzi, avrebbe detto il Maestro Battiato, da privato diventa pubblico.

È giusto pubblicare le foto dei nostri bambini sui social?

Parto dal principio: quando i nostri figli sono piccoli non possono esprimere la loro opinione e i genitori, soprattutto le mamme devo constatare, pubblicano foto di vita quotidiana, non sapendo però se i loro figli una volta cresciuti saranno d’accordo sull’aver mostrato in mondovisione la prima cacca dell’anno o la marachella più cool del paese. Un figlio più attento a certe cose potrebbe, senza torto, uscirsene con una riflessione sul diritto alla privacy.

Un rischio, ben più pericoloso, è che i bambini ritratti in foto osé, magari nudi a fare il bagnetto o seduti sul vasino, al mare con i costumi da bagno o nudi se sono piccoli, diventino oggetto di attenzione da parte di pedofili e malintenzionati.

Un effetto che si sta diffondendo ultimamente è lo sharenting, la condivisione con individui totalmente sconosciuti di foto, informazioni su abitazioni, scuole e persino sulle vacanze. A ben pensarci è una cosa folle questa. Il continuo scambio di commenti, like e messaggi ci illude di conoscere una persona, ma noi in effetti cosa ne sappiamo? Potrebbe essere chiunque, quindi attenzione informazioni diffuse.

Vengo al dunque. Pubblicare le foto dei bambini sui social. Ok.

Io pubblico le foto delle mie figlie sui social?

Personalmente ho iniziato a pubblicare le foto delle mie figlie più grandine, anche perché è relativamente da poco che ho scelto di coltivare la mia presenza sui social. Oggi che Matilde e Viola hanno 11 e 10 anni, prima di pubblicare una foto chiedo a loro, gliela mostro e anche loro diventano partecipi del testo che verrà pubblicato. Mi piace raccontare parte della mia vita con loro e le riflessioni che nascono dal loro percorso di crescita, ma sono consapevole che si tratta di estratti, frammenti di vita che è giusto loro possano approvare o meno.

Mi piace che le mie figlie crescano con la consapevolezza del mezzo. Questo le aiuterà, penso, anche a essere più attente quando un giorno avranno i loro account personali, ammesso che esistano ancora i social e non si siano inventati qualche altra diavoleria.

Fotografie dei bambini sui social: i più grandi e i pre adolescenti

Che diritto abbiamo noi genitori di pubblicare le foto dei nostri figli? Abbiamo chiesto il consenso a loro? Personalmente sì, l’ho fatto, perché ho pubblicato alcune foto delle mie figlie. Viola sembra contenta, Matilde invece inizia a dire meglio di no, pone più vincoli, per paura che qualche suo amico o amica che ha Instagram possa vederla e prenderla in giro. Però poi le dico sei bellissima, qualche foto insieme, qualche ricordo da condividere e mi dà il suo consenso.

Chiedere loro il permesso per me è fondamentale perché hanno un’età per elaborare e sono più consapevoli. La loro identità è sacra e devono decidere in autonomia della loro privacy.

A volte ci chiediamo cosa vedono i nostri figli su YouTube o quando sono online da soli, cosa postano quando fanno le prime uscite con gli amici, ma spesso dovremmo essere noi genitori con le pubblicazioni delle loro fotografie a essere tenuti a bada.

Credo che però le parole da tenere sempre a mente siano prudenza e rispetto. A qualsiasi età.

Dobbiamo smettere di pubblicare foto dei nostri figli?

No, non credo, tranne quando questo crea eccessivi contrasti in famiglia. Dobbiamo utilizzare il buonsenso e il rispetto della loro dignità e della loro persona.

In linea di massima, secondo me, queste sarebbero le foto da non pubblicare:

• Fotografie di bambini che piangono perché rappresenta un momento di sofferenza ed è un momento molto intimo che riguarda il loro stato d’animo;
• Fotografie di bambini che stanno male, se vogliamo condividere o parlare di malattie per avere e dare consigli facciamolo senza foto, in altre occasioni ci sarà modo per condividere una causa, una raccolta o l’operato di un’associazione. Rispettiamo sempre anche la loro sofferenza;
• Fotografie di bambini nudi anche se piccoli perché stiamo violando la loro intimità;
• Fotografie senza il consenso dell’altro genitore per non incorrere in comprensibili scontri.

Ma tu perché pubblichi anche le foto delle tue figlie?

Il mio blog Gli Unicorni vivono qui nasce con l’intento di raccontare storie e riflettere sulle dinamiche familiari, femminili e relazionali. Questo approccio si estende anche al mio profilo Instagram sul quale si vedranno appunto anche foto delle mie figlie. Foto che sono sempre passate al loro vaglio.

Sono frammenti di vita che scelgo di condividere, attimi che penso possano aiutare a completare una storia o una riflessione e, perché no, a volte succede anche questo, condividere col mondo che sono una donna e una mamma serena e appagata. E questo grazie anche a Matilde e Viola che mi aiutano ogni giorno a riflettere su cosa sia meglio fare o no, per me, per loro e per la nostra famiglia.

“Oggi tutto esiste per finire in una fotografia”, secondo voi è così?

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